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Politica
Laura Castelli: "Meloni non ha un progetto di Paese. Sanità esclusa dal Patto"
Laura Castelli

Intervista di Affaritaliani.it a Laura Castelli, tre volte viceministro dell'Economia e oggi presidente di Sud chiama Nord nonché candidata in tutta Italia con la Lista Libertà guidata da Cateno De Luca

 

"Hai voglia a dire nei telegiornali che le colpe sono esogene, cioè i conflitti nel mondo, la verità è che questo governo, a differenza dei precedenti che avevano spinto per trovare le coperture per abbassare il costo della benzina, non fa assolutamente nulla. Non solo non mantiene una promessa storica del Centrodestra e in particolare di Giorgia Meloni ma non spiega nemmeno come alzare la produttività del Paese".

Inizia con un durissimo attacco sul tema delle accise sui carburanti non tagliate dal governo l'intervista di Affaritaliani.it a Laura Castelli, tre volte viceministro dell'Economia e oggi presidente di Sud chiama Nord nonché candidata in tutta Italia con la Lista Libertà guidata da Cateno De Luca. "Serve investire i soldi con politiche produttive per, come si dice, far girare l'economia e produrre crescita. Ma questo governo è fermo e inerme".

Il Def in bianco varato dal Consiglio dei ministri nasconde una manovra lacrime e sangue?
"Il Def in bianco è una chiara scelta elettorale. I partiti della maggioranza non vogliono dire in campagna elettorale i tagli che faranno. La gente per fortuna non è scema. La cosa più grave, insisto, sono le promesse non mantenute. Non ci provano nemmeno a mantenerle e non spiegano neanche dove deve andare l'Italia e qual è il progetto per il Paese. Il Ponte sullo Stretto è l'unico provvedimento di questo governo? Non scherziamo, non dicono come intendono generare produttività e quale sia la loro proposta per la crescita economica del Paese. E' vero che siamo in un momento complicato a livello internazionale ma se non si investe nei settori chiave e se la politica non dà indirizzi in chiave espansiva viene meno al suo ruolo. Un Paese in crisi come l'Italia va indirizzato".

Umberto Bossi ha attaccato Matteo Salvini per i 40 anni della Lega, dicendo che serve un altro segretario. Voi avete due movimenti al vostro interno, uno lombardo e uno veneto. Puntate ai delusi della Lega del Nord?
"Oltre ai delusi, che afferiscono alla sfera dei sentimenti, c'è un tema che riguarda i programmi. L'idea di autonomia e di federalismi ci unisce con questi movimenti del Nord. L'Italia è ostaggio dell'Unione europea che decide il 90% dei temi nazionali e al Nord sanno che con il nostro progetto di federalismo può arrivare quella crescita economica che oggi manca".

L'autonomia di Calderoli non va bene?
"E' terribile il progetto di Calderoli. Mina i diritti essenziali delle persone e dei territori e lascia allo Stato il diritto di revocare l'autonomia in qualunque momento. Non solo scassa il Paese ma in base al colore politico del governo si può ritirare l'autonomia. La finanza pubblica non può essere in balia di scelte politiche che possono cambiare da un mese all'altro".

La sanità è il grande male dell'Italia, anche qui governo assente?
"Come Lista Libertà proponiamo: fuori la sanità dal patto di Stabilità. Siamo arrivati a un punto di non ritorno. La gente se ne accorge con liste d'attesa lunghissime ma la situazione è ancora più grave, siamo al default della sanità pubblica e anche di quella convenzionata che copre il 40% del fabbisogno. Ci sono multinazionali estere che non si sa a chi appartengono, anche cercando di capirlo si scopre che dietro ci sono fondi e altri fondi senza alcuna chiarezza, che stanno comprando pezzi interi di sanità italiana. Il nostro Paese investe solo il 6% in sanità, altri Stati il 10 e anche oltre. Il governo se ne frega, come se ne frega dei blitz delle multinazionali e lascia fare".

Lei dove sarà candidata? I sondaggi danno la Lista Libertà oltre il 3%, ottimo segnale...
"Sarò candidata in tutta Italia. I sondaggi sono un indizio ma l'importante è il progetto fatto di tante liste che si riconoscono nel programma in venti punti di Cateno De Luca. Noi non abbiamo bisogno di presentare le firme perché abbiamo eletto parlamentari, ma il governo ha tolto la possibilità di utilizzare il simbolo di un altro gruppo al Parlamento europeo e quindi queste liste si sono unite a noi. Dal governo è arrivato chiaro attacco alla democrazia. I sondaggi sono utili per capire l'umore delle persone che stanno comprendendo come noi siamo l'unico soggetto politico che parla con note diverse rispetto ai partiti tradizionali che non hanno la libertà di parlare visti i compromessi che hanno dovuto accettare".

Come valuta la rottura in Puglia tra Pd e M5S, che da culla è diventata tomba del campo largo?
"Non mi stupisce soprattutto negli atteggiamenti. C'è chi ritiene che la questione sia legata ad eventi giudiziari arrivati e che potrebbero arrivare. Ma come fosse governata la Puglia si sapeva benissimo e infatti il M5S si ruppe sull'ingresso nella giunta Emiliano. La Puglia è sempre stato un territorio di conflitto tra Pd e M5S. Ma problemi loro, francamente non mi interessano".

Lei è stata viceministra dell'Economia con Tria, Gualtieri e Franco. Con quale di questi tre ministri si è trovata meglio?
"Tra loro ci sono molte differenze. Sono tre uomini con grandi competenze ma molto diversi tra loro. Mi sono trovata benissimo con tutti e tre. Hanno apprezzato il mio modo di impegnarmi e mi hanno lasciato libertà sulle mie materie. Come ad esempio i costi standard per i comuni che hanno dato più risorse per anziani, bambini e disabili e anche l'assunzione di 60mila dipendenti da parte dei comuni. Ho apprezzato le caratteristiche dei tre ministri dell'Economia con cui ho collaborato. Io ho sempre fatto ciò che ho ritenuto utile per i cittadini cercando di ottenere il massimo degli obiettivi".

La Lista Libertà oggi rappresenta un movimento anti-sistema che era nel 2013 il M5S e che oggi, forse, non è più?
"Siamo un movimento anti-sistema inteso come una comunità fatta di amministratori che si ribellano al sistema piegato alle lobby. Il politicamente corretto ha fatto sì che il M5S abbia perso di vista i temi importanti del Paese. La Lista Libertà rappresenta il mondo dell'anti-sistema ma con proposte economiche che si possono realizzare e serve coraggio per farlo. Coraggio che ormai al M5S manca del tutto. La Lista Libertà è la vera alternativa al totale appiattimento delle opposizioni, che non leggono, non studiano e non fanno più alcuna lotta politica".

Conte e Schlein si agitano tanto contro il governo Meloni, solo fumo?
"Agitarsi è diverso da ottenere risultati. La cosa più grave è che non sono in grado di fare opposizione. Io quando ero all'opposizione occupavo i banchi del governo. Il lavoro della minoranza è fondamentale per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo, ma a queste opposizioni, tanto il M55S quanto il Pd, non interessa nulla. Non credono nel loro lavoro, non spiegano quale sarebbe la loro alternativa e non sono un'alternativa credibile ormai. E nonostante le liti di questi giorni, Pd e M55 sono più da questo punto di vista, di opposizione inerme e ininfluente, la stessa cosa".






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