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Politica
FdI richiama all'ordine gli alleati: "Dannosa la lite tra FI e la Lega"
Antonio Tajani e Matteo Salvini

"Queste dinamiche sono pericolose e rischiano di distrarre la politica dalla sua attività principale ovvero garantire buoni servizi ai cittadini"

 

"Si tratta di una esclusione fantasma di Forza Italia dalla giunta regionale del Veneto perché Forza Italia non ha mai avuto un assessore e non ha mai avuto incarichi di governo nell'amministrazione di Luca Zaia. Io sono stato capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale prima di diventare senatore e conosco molto bene le dinamiche del Veneto". Raffaele Speranzon, vice-capogruppo vicario a Palazzo Madama di FdI, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la tensione sempre più alta tra Lega e Forza Italia in Veneto.

"Stiamo parlando del nulla. Probabilmente le due forze politiche (Lega e Forza Italia, ndr) cercano di prendere qualche voto in più alle Europee, ma queste dinamiche sono pericolose e rischiano di distrarre la politica dalla sua attività principale ovvero garantire buoni servizi ai cittadini. Se la politica si avvita su stessa e la polemica non è nemmeno contro l'avversario ma contro addirittura l'alleato diventa una litigiosità stucchevole e dannosa che in questi giorni, in Veneto, è particolarmente forte tra Forza Italia e Lega. I cittadini che leggono i giornali in queste settimane vedono una politica regionale impegnata a costruire muri tra due partiti della maggioranza che sgomitano per qualche voto in più alle elezioni europee. Così non si fa un buon servizio ai cittadini e nemmeno al Paese. Il mio auspicio è che tutti comincino a fare passi indietro all'insegna della ragionevolezza abbassando i toni".

Uno dei nodi è l'autonomia regionale differenzia. Tajani ha chiesto cautela facendo così arrabbiare Zaia che probabilmente si aspetta il via libera definitivo della Camera prima del voto europeo... "Abbiamo fatto un patto con gli elettori di cui Fratelli d'Italia è garante e che riguarda tutte quattro le forze politiche della maggioranza. Nelle legislature precedenti l'autonomia non era mai arrivata nemmeno in Consiglio dei ministri, con il nostro governo e la nostra maggioranza ha già avuto l'ok di un ramo del Parlamento, il Senato. Ci sono 2.500 emendamenti delle opposizioni alla Camera e le dinamiche parlamentari non le decide solo la maggioranza. Se ci sarà il via libera prima dell'8 giugno a Montecitorio bene, altrimenti avverrà dopo e non cambia nulla. Non c'è scritto in nessun patto di governo che l'ok finale debba arrivare prima o dopo le elezioni europee", conclude Speranzon.






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