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Sanità, Monti (Lega): Conte e Pd non possono darci lezioni
Emanuele Monti

Sanità, Monti (Lega): Conte e Pd non possono darci lezioni

"Che Conte venga a fare lezioni di buona sanità in Lombardia fa piuttosto ridere...". Il consigliere regionale lombardo Emanuele Monti, coordinatore del dipartimento Sanità della Lega a livello nazionale, replica così al leader del M5s Giuseppe Conte che ha parlato di un sistema sanitario regionale "al collasso". "Ma quando era premier cosa ha fatto per potenziare la sanità? Stiamo ancora pagando gli errori di governi come il suo" continua Monti in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. "Il rapporto tra pubblico e privato che c'è in Lombardia, e che viene attaccato, ha permesso anche la crescita dei nostri enti sulla ricerca. Non a caso la maggior parte degli Irccs del nostro Paese sono in Lombardia".

Monti, secondo Conte la sanità lombarda sta implodendo.
Ogni anno ci sono quasi 170mila persone non residenti obbligate a scegliere la Lombardia perché qua si trovano le migliori cure del Paese. Una Regione che l'anno scorso ha avuto anche la certificazione della Corte dei conti sul pareggio di bilancio raggiunto senza sforare sulla spesa sanitaria, cosa che avrebbe messo a rischio le cure dei cittadini come successo in Emilia-Romagna e Toscana, governate dal centrosinistra.

Nel mirino finisce sempre il rapporto tra pubblico e privato. Come risponde?
La Lombardia ha portato in sanità una visione liberale dello Stato. Puntando sull'erogazione di servizi pubblici e privati abbiamo permesso alle nostre strutture di fare grandi passi in avanti in termini di ricerca. Conte, invece di parlare di sanità, rimanga a Roma e si occupi delle Regioni che punta ad amministrare, come la Puglia dove non mi sembra che stia andando tutto bene.

Intanto la Regione accelera sul Cup unico. Bertolaso ha fatto sapere che già in estate sarà a disposizione di 3 milioni di lombardi.
Non abbiamo mai avuto dubbi anche se la sinistra come al solito fa proteste e non proposte, cercando di creare disinformazione. Bertolaso sta guidando un programma già avviato dalla giunta regionale nella precedente legislatura. Poi siamo un territorio che è grande come un Paese europeo, quindi è chiaro che c'è bisogno di tempo, programmazione e coinvolgimento dei medici per ridurre le liste d’attesa. Molte prenotazioni di visite, va ricordato, sono doppie o triple e un cittadino su 4 non si presenta. Il Cup unico va nella direzione di migliorate la partecipazione alla salute dei cittadini.

Le opposizioni, in particolare il Pd, hanno rilanciato una raccolta firme per cambiare la sanità lombarda.
Dopo la pandemia abbiamo avuto l'occasione d'oro di modificare la legge sulla sanità lombarda. La follia sta nel fatto che il centrosinistra, invece di depositare un progetto di legge e discuterlo parallelamente al nostro, ha soltanto occupato l'Aula regionale per tre settimane. E dire che il centrodestra, con molta umiltà, ha avviato una discussione in Consiglio mai vista prima, con 300 emendamenti di cui 200 approvati provenienti da ordini e società scientifiche. Loro non si sono presi nemmeno la briga di presentare un testo alternativo. Poi è difficile capire quale è la proposta del centrosinistra sulla sanità. Una ce l'ha Majorino, un'altra Rozza, un'altra Borghetti e un'altra ancora il M5s...

Bertolaso è appena tornato dal Sudamerica dove è andato per arruolare sanitari per colmare la carenza d'organico. Può essere una soluzione?
Sicuramente è una cosa che serve ma prima va valorizzato il comparto italiano di medici e infermieri, trovando la metodologia per prepararne di più. Poi ben venga se arrivano infermieri dal Sudamerica o dal Sud-Est asiatico. L'importante è che sappiano la lingua e che siano ben formati. Su questo è chiaro che la Lega non si presta e non si presterà a nessun gioco al ribasso. Insomma, bene che ci sia un lavoro avviato di questo tipo anche se non rappresenta la panacea a tutti i mali.








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