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Economia
"Finanza e guerre fanno rincarare la benzina. Raffinerie cruciali per green"

Intervista a Ugo Brachetti Peretti: "Finanza e guerre fanno rincarare la benzina. Raffinerie strategiche per l'energia green"

Entro la fine del 2024, con il consolidamento delle operazioni italiane di Esso, il Gruppo IP Api avrà un volume d'affari di circa 15 miliardi di euro. Questi numeri lo rendono la principale società privata a controllo italiano, e familiare, per fatturato. Un risultato che sembrava irraggiungibile 18 anni fa, quando Api decise all'ultimo momento di non quotarsi in Borsa a causa delle instabilità del mercato. Lo scrive La Stampa. “Se fossimo stati quotati avremmo dovuto affrontare il fatto che, fino a poco tempo fa, il settore finanziario era scettico sulla nostra rete di distribuzione, che invece è fondamentale per lo sviluppo del nostro business", spiega Ugo Brachetti Peretti, presidente esecutivo dell'azienda, aggiungendo che la loro rete è una piattaforma logistica cruciale per guidare la transizione energetica nel settore della mobilità, supportando tutte le forme di alimentazione: carburanti liquidi, gassosi, elettrici, e idrogeno. "Senza di essa, non sarebbe possibile". Questa è una presa di posizione decisa da parte del capo di un'azienda che detiene una quota di mercato vicina al 17% e gestisce oltre 4.600 distributori a marchio IP, oltre a rifornire i 2.200 con marchio Esso.

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La transizione energetica per i consumatori potrebbe sembrare un concetto lontano, mentre l'aumento dei prezzi della benzina è immediatamente tangibile. "È vero, ma ci sono dinamiche di mercato complesse. Sulla benzina, la componente fiscale rappresenta circa il 60% del prezzo finale, ma dietro al prezzo industriale si nasconde una filiera complessa che dipende sia dai paesi produttori che dal mondo finanziario". Brachetti Peretti chiarisce che, per ogni barile consegnato fisicamente, molti altri sono scambiati nel mercato finanziario. Tuttavia, nonostante ciò, il prezzo alla pompa è aumentato del 10% in pochi mesi, un incremento inferiore rispetto all'aumento del petrolio, che è salito del 20-25%. Questa situazione è influenzata da molteplici fattori, tra cui le complesse dinamiche geopolitiche e le decisioni dei paesi produttori.

Quando si affronta il tema della speculazione sui mercati internazionali a discapito dei consumatori, Brachetti Peretti nega che i distributori siano coinvolti, sottolineando gli investimenti che l'azienda sta sostenendo per promuovere la transizione energetica. Nonostante la vendita di Saras a Vitol e la trasformazione di Erg, IP Api rimane l'ultimo petroliere italiano. Tuttavia, il presidente esecutivo è fiducioso riguardo alla direzione futura dell'azienda, concentrata sull'evoluzione e sulla sostenibilità. IP Api mira a diventare un protagonista nella produzione di biocarburanti e nella fornitura di punti di ricarica elettrica tramite la joint venture Iplanet.

La mobilità elettrica, sebbene abbia incontrato alcune difficoltà, è vista come parte integrante del futuro della mobilità, con l'azienda che punta su una rete di ricarica ad alta potenza per rispondere alle esigenze del mercato emergente. Infine, Brachetti Peretti sottolinea l'impegno dell'azienda nel preservare il patrimonio industriale del Paese, citando il progetto di trasformazione della raffineria di Trecate in un impianto ad idrogeno verde, sostenuto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sulla questione di un'eventuale quotazione in Borsa, Brachetti Peretti osserva che la decisione sarà presa una volta completata la trasformazione energetica dell'azienda.






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